Se il polietilene è al primo posto per quanto riguarda il consumo mondiale, subito dopo lo segue il polipropilene, con ben 55,1 milioni di tonnellate impiegate.
In effetti, su scala globale, il polipropilene trova massimo impiego nel settore degli imballaggi, consumando all'incirca la metà della sua produzione, soprattutto con il flessibile (ovvero film), rigido ed, infine fibre, per un 12% circa del totale.
E non finisce qui: una ricerca in merito pone che il suo giro d'affari crescerà fino al 2021 con un tasso medio annuo di 5,8% (visto anche l' aumento dei consumi nei settori costruzioni, automotive etc.), con una domanda sempre più crescente (quasi il 58% del totale) nell'area Asia-Pacifico, un dato affidato al continuo impiego di polipropilene per innovazioni, nuove applicazioni e l'affacciarsi di PP verde, gradi ottenuti da fonti rinnovabili.
Ma non è tutto oro quello che luccica: sebbene la domanda in crescita, non sarà l'Asia-Pacifico a rispondere e soddisfare la richiesta di polipropilene, ma bensì il Medio Oriente, con i suoi nuovi impianti di ultima generazione.
Il mercato Usa continuerà i suoi trend crescenti per quanto riguarda la materia plastica in questione, mentre un brusco arresto si avrà in Europa, con i mercati maturi di Italia, Francia e Germania: si prospetta che il Vecchio Continente da esportatore si trasformerà in importatore con una quota di mercato pronta a ridursi all'11,4% dal 13,9%.