Un gennaio 2014 dalle rosee aspettative con l'1.1% in più: ma è bastato un attimo e la produzione industriale italiana ha subito un altro colpo alle statistiche.
L'Istat ha diffuso i nuovi dati e ci si è dovuti confrontare con un calo dell'0,5% del febbraio di quest'anno: il settore energetico ha subito una battuta d'arresto del circa 9%, a cui si collegano i dati negativi dell'attività mineraria ed estrattiva (-8,5%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e non (per uso domestico e non) (-8,8%) e dei prodotti petroliferi (-7,9%).
Se la situazione economica non sembra delle migliori, è necessario dare un'occhiata al quadro d'insieme: rispetto all'anno precedente, gennaio e febbraio 2014 hanno stabilito un aumento della produzione dell'0,8%, con un favorevole, seppure leggerissimo, +0,1% che va a sottolineare il trimestre da dicembre a febbraio, contrapposto al precedente.
La tendenza è decisamente altalenante, ombreggiata da chiaroscuri intensi e talvolta pessimistici, mentre si evidenziano comparti economici (strategici per l'Italia) che registrano un interessante incremento.
Metallurgia e produzione di articoli in metallo si assestano su un 5,3% in più, seguiti dalla fabbricazione di mezzi di trasporto e dal comparto tessile, con un, rispettivamente, +4,9% ed un + 4,7% (in primis il settore farmaceutico con un 7,6% in più).
Ancora non si può parlare di una ripresa economica italiana integerrima, ma si spera un innesco ed un avvio di migliorametno sotto questo aspetto, visto che, sempre secondo l'Istat, si ha un aumento del 2% sia per i beni intermedi sia per quelli strumentali, registrando, ancora, un 1,8% in più riguardo ai beni di consumo (almeno studiando i trend che derivano dai principali poli industriali).